mercoledì, aprile 30, 2008
martedì, aprile 29, 2008
lunedì, aprile 28, 2008
L'INFORMAZIONE UTOPICA
mercoledì, aprile 23, 2008
martedì, aprile 22, 2008
Tiziano Terzani - Anam il senzanome
lunedì, aprile 21, 2008
sabato, aprile 19, 2008
Silvio Mitraglia

mercoledì, aprile 16, 2008
martedì, aprile 15, 2008
Ma che tte sei maggnata er filetto....????
lunedì, aprile 14, 2008
Ultim'Ora...
Aveva lasciato il suo telefono cellulare fuori dalla cabina elettorale al momento del voto, ma inaspettatamente ha iniziato a suonare con un motivo inneggiante a Forza Italia.
Frittole chiama ITALIA
Versione Aggiornata del Post di Frittole con Video Originale
Se non altro si vedono le persone che hanno fatto GRANDE l'Italia
e non QUELLE MERDE che l'hanno ridotta così....
W L'ITALIA SEMPRE E COMUNQUE
domenica, aprile 13, 2008
sabato, aprile 12, 2008
Profetico....
venerdì, aprile 11, 2008
Chi Voti...??? Mah....penso che alla fine voterò per Il Meno Peggio!!
E’ una sua creatura.
Senza il peggio non potrebbe esistere il meno peggio.
Il peggio è il punto di riferimento dell’italiano, gli serve da orientamento.
L’italiano cerca sempre di migliorare rispetto al peggio, il meno peggio è un salto di qualità. L’italiano sceglie il dentista meno peggio, legge il giornale meno peggio, ascolta la trasmissione televisiva meno peggio, lavora per la società meno peggio, vota per il partito meno peggio, si fa operare nell’ospedale meno peggio, mangia nel ristorante meno peggio, guida per la strada meno peggio, telefona con la compagnia meno peggio, respira l’aria meno peggio, abita nell’appartamento meno peggio, usa il notaio meno peggio, si fa seppellire dalle pompe funebri meno peggio nella tomba meno peggio.
Piuttosto del peggio è sempre meglio il meno peggio.
Meglio dell’Alitalia, di Testa d’Asfalto, della Telecom Italia, della RAI può fare chiunque.
Senza il peggio chi avrebbe votato D’Alema, viaggiato Air One, ascoltato Rete 4 o telefonato con Wind?
Però… c’è un però: perché si deve scegliere tra il peggio e il meno peggio?
Io non voglio una vita meno peggio. La pretendo normale, anzi la voglio bella, ottima, eccellente.
Forse non ci riuscirò, ma devo, ho l’obbligo, di provarci.
Il meno peggio ci ha portato l’indulto, l’inciucio, i condannati in Parlamento, gli inceneritori, la Campania-Chernobyl, Mastella ministro della Giustizia, un debito pubblico di 1630 miliardi di euro, la crescita economica più bassa d’Europa, il precariato, l’informazione imbavagliata, una legge elettorale incostituzionale, la Forleo e De Magistris trattati come dei criminali.
Tutto figlio del meno
peggio.
A urne non ancora aperte vi presento la Camera dei deputati.
Si sono messi d'accordo e con una legge anticostituzionale si eleggono fra di loro.
Questa legge porcata è di tutti: del centrodestra che l'ha fatta, del centrosinistra che non l'ha abrogata in due anni di governo, del Presidente della Repubblica che ha indetto le elezioni prima del referendum sulla nuova legge elettorale.
Il cittadino può solo fare una croce.
Questa non è
democrazia.
E' l'occupazione dello Stato da parte di un gruppo di potere trasversale.
Che si auto elegge, che manda in Parlamento amanti, mogli, condannati, prescritti, indagati e rinviati a giudizio.
Se la maggior parte dei nomi corrisponderà, vuol dire che vi hanno presi per IL CULO.
Il NON voto è l'unico voto
utile.
L'attribuzione dei seggi per partito è stata fatta sulla seguente ipotesi:
- Sinistra Arcobaleno 43
- PD 180
- Italia dei Valori 20
- SVP 3
- UDC 32
- PDL 293
- Lega Nord 41
- MPA 6
I 12 deputati eletti all'estero con preferenza diretta non sono stati conteggiati..
Leggete e scaricate il documento della Camera 2008
Ps: Pubblicherò nei prossimi post i nomi dei senatori e di tutti i candidati al Parlamento con qualche pendenza con la giustizia: sono 100 (CENTO!), cifra tonda.
Letture Consigliate....
In ogni caso, il punto è che devo raccontare una storia, la storia di quattro ragazzi di vent'anni fa e di come gli eventi di un'estate abbiano cambiato per sempre le loro vite. Fin qui nulla di nuovo, lo so, ma c'è un particolare, un particolare per nulla piccolo che rende questa vicenda unica, almeno credo: il modo in cui tre di quei ragazzi sono diventati improvvisamente adulti.

IL QUINTO Berlusconi ha chiuso con un finale alla Dorando Petri. In linea con una campagna elettorale che non aveva molta voglia di fare e che ha fatto senza voglia né sogni né miracoli e alla fine anche senza voce. E' arrivato all'ultimo traguardo del Colosseo trafelato, reduce dagli studi di Porta a Porta e dal restauro del trucco, con un'ora di ritardo sulla tabella di marcia, inciampando fra i cavi e le parole. Ad aspettarlo poche migliaia di persone. Ha subito congedato il principale alleato Fini come fosse un riempitivo ("Ringrazio Gianfranco per avervi tenuti occupati per più di un'ora") e in capo a due minuti aveva già smarrito il discorso ("Ho perso il filo, che cosa stavo dicendo?"). Poi è andato di repertorio, ma soprattutto ha fatto una lunga cronaca della puntata da Vespa appena registrata, vantandosi molto di aver "sbugiardato" per ore il Veltroni della sera precedente. In pratica si è gloriato d'aver sfruttato in maniera piuttosto ignobile, per quanto efficace, il vantaggio di aver parlato per ultimo, grazie al sorteggio pilotato delle tv. La cosa però alla sua gente è piaciuta parecchio. Nella demonizzazione dell'avversario, che rimane la specialità del Cavaliere, è stato anche brillante, a tratti spiritoso. Il picco esilarante del comizio conclusivo è stato tuttavia un altro, involontario. Quando un Berlusconi al colmo della felicità ha comunicato con un crescendo della (poca) voce la notizia bomba del probabile arrivo di Ronaldinho al Milan. A una folla di romanisti e laziali, muta, perplessa, con una salve di fischi, oltre l'appartenenza politica.
E' la prima volta, in quindici anni, che capitava di vedere Berlusconi fischiato dai suoi fans. E chissà cosa hanno pensato i tifosi romanisti quando poco dopo ha attaccato il loro idolo, il capitano della Roma, Francesco Totti. "Se per la corsa al Campidoglio appoggia Rutelli non ci sta con la testa. Quando uno non ci sta, non ci sta". Apriti cielo, stupore tra i militanti che se ne stavano andando mentre la notizia, attraverso le radio private, faceva subito il giro della città. L'attacco a Veltroni costituiva almeno la parte nuova, fresca, del discorso berlusconiano, poi scivolato nella seconda parte su slogan ormai logori, vecchie storie di comunismo, il Ponte sullo Stretto, le tre "i", l'abolizione dell'Ici, insomma il riassunto delle puntate precedenti. Tanto che alle prime timide gocce dal cielo, lo stesso popol suo ha cominciato a urlargli: "Silvio, piove!". E lui, allargando le braccia: "Eh, ho capito che piove. Cosa devo fare? Cantare la canzone di Modugno? Se avete pazienza, ora finisco". E ha finito per davvero con un vecchio numero, chiamando sul palco "una bella tosa", Alessandra Mussolini. Questo di tanta speme oggi gli resta. Tutta la quinta campagna di Berlusconi è vissuta su questo esibire la fatica, quasi il dolore di dover ancora correre per Palazzo Chigi: il "sacrificio", la "grave responsabilità sulle spalle". E' vero che l'ha sempre detto, fin dalla discesa in campo ("Ho deciso di bere l'amaro calice"), ma col sorriso sulle labbra. Stavolta il Cavaliere ha invece la faccia di chi ci crede davvero. Non stiamo a far questioni sull'implicita offesa arrecata al popolo italiano da un candidato premier che, al posto di essere onorato, si sente avviato a una condanna. Non è il nostro un paese da cogliere tali sfumature. Per una volta vale la pena di considerare piuttosto il suo punto di vista. Da lunedì sera, se si inverano i sondaggi, Berlusconi potrà contare su una maggioranza solida alla Camera e assai incerta, forse addirittura inesistente, al Senato. Da martedì dunque dovrà trovare un cassetto per il programma elettorale e cominciare a trattare con chiunque, dalla Mussolini a Calderoli, per fare qualsiasi cosa. Al primo consiglio dei ministri dovrà rivelare che non esiste nessuna cordata per Alitalia, nominare un commissario fallimentare e raccontare qualcosa di molto convincente a ventimila persone senza più un posto di lavoro. Lo scenario dell'economia nazionale per i prossimi anni è assai fosco. Il fondo monetario internazionale prevede crescita zero per l'Italia nel quinquennio. Altre fonti autorevoli parlano già di recessione. L'Economist da settimane segnala il rischio che le grandi agenzie di rating declassino il debito pubblico italiano. Un genere di decisione che viene preso una mattina in due salotti della finanza internazionale, dove la considerazione per Berlusconi è zero, e si traduce dal giorno dopo in una strage sociale. In queste condizioni o arriva una mano santa da sinistra per salvarlo con un qualche inciucio, da giustificare con estrema attenzione, oppure si schiude davvero una specie di "via crucis" per l'inquilino di Palazzo Chigi. Non è una prospettiva esaltante. Per la verità, lo è ancora meno per gli altri sessanta milioni d'italiani. Ma si spera per l'epoca d'essere tutti noi talmente rimbecilliti dalle televisioni da non farvi più caso. Chi potrà aiutare il settantaduenne premier? Se Berlusconi si guarda intorno, raccoglie davvero poca roba. Le ottocentesche ricette di Tremonti sui dazi doganali. Il federalismo fiscale della Lega, che significa la secessione applicata in economia. Ma la Lega neppure è venuta al comizio conclusivo al Colosseo, ripugnante (per i leghisti) simbolo di romanità. Sul palco Berlusconi ha accanto solo un Fini ormai spento, reduce da una mesta campagna elettorale, tutta vissuta all'ombra dei fratelli maggiori, Berlusconi e Bossi. E' un leader con un grande futuro alle spalle, ormai rassegnato al ruolo di delfino, da giovane di Almirante e ora, cinquantenne, delfino a vita di Berlusconi. Aveva forse i numeri per diventare lo "Chirac italiano" ma non ne ha avuto il coraggio, la forza, l'autonomia. Intorno a sé, Berlusconi ha giusto il suo popolo, i milioni d'italiani che lo voteranno comunque, perché ancora s'aspettano un miracolo, un colpo di genio o di bacchetta. Perfino quando è lui stesso ad ammettere che miracoli non se ne potranno fare e la bacchetta magica non ce l'ha. Prigioniero alla fine, Berlusconi, di un pezzo d'Italia che gli ha sempre creduto quando raccontava belle bugie e non gli crede l'unica volta in cui rivela una scomoda verità.
giovedì, aprile 10, 2008
mercoledì, aprile 09, 2008
Astensionismo Attivo

ESERCITARE IL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA (DOPO VIDIMATA), dicendo: ‘Rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia verbalizzato’
PRETENDERE CHE VENGA VERBALIZZATO IL RIFIUTO DELLA SCHEDAESERCITARE IL PROPRIO DIRITTO METTERE A VERBALE UN COMMENTO CHE GIUSTIFICHI IL RIFIUTO (ad esempio ‘Nessuno dei politici inseriti nelle liste mi rappresenta’)
COSI FACENDO NON VOTERETE, ED EVITERETE CHE IL VOTO NULLO O BIANCO SIA CONTEGGIATO COME QUOTA PREMIO PER IL PARTITO CON PIU’ VOTI
Nel caso in cui gli scrutatori vi facessero problemi di inattuabilità della procedura appellatevi al seguente testo di legge:Testo Unico delle Leggi Elettorali, D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361:
Dal sito www.riforme.net
Contro la truffa del premio di maggioranza indefinitoil 13 e 14 aprile RIFIUTA o RESTITUISCI le schede per l’elezionedella Camera dei Deputati e il Senato della Repubblicae fai verbalizzare i motivi della protesta
Norme per l’elezione della Camera dei deputatiD.P.R. 30 marzo 1957, n 361 e successive modifiche
art. 87
comma 1. Alla Camera dei deputati è riservata la convalida della elezione dei propri componenti. Essa pronuncia giudizio definitivo sulle contestazioni, le proteste e, in generale, su tutti i reclami presentati agli Uffici delle singole sezioni elettorali o all’Ufficio centrale durante la loro attività o posteriormente.
art. 104
comma 5. Il segretario dell’Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 4.000.000.
art. 44
comma 4. Hanno pure accesso nella sala gli ufficiali giudiziari per notificare al presidente proteste e reclami relativi alle operazioni della sezione.
Se condividi questa iniziativa, aiutaci a diffonderla: scarica gli stampati con il testo da verbalizzare pronto per essere allegato ai verbali del seggio elettorale.
SOSTENETE QUESTA CAMPAGNA PER ASTENSIONISMO ATTIVO E MANDIAMOLI TUTTI CASA.

lunedì, aprile 07, 2008
Ridi Bersani, Ridi pure...che tanto l'Alitalia la paghiamo noi.....
( Da notare che i politici presenti in studio se la ridono di
gusto.....come se Crozza stesse facendo ironia su qualcosa di cui loro non sono
RESPONSABILI.....che barzelletta l'italia...e l'alitalia che TUTTI vogliono salvare....ci meritiamo proprio quella
gente.....ha ha ha ha ...LA GUERRA CIVILE CI VUOLE IN QUESTO PAESE DI MERDA )
VOTATELI
VOI !!!
sabato, aprile 05, 2008
Questa penso rimarrà negli annali..
alcuni che hanno le capacità sono al call center.....
sti sfigati 800000 euro l'anno....
Buona visione.......
venerdì, aprile 04, 2008
Lettera aperta a Antonio Manganelli - Capo della Polizia
"Gentile dottor Antonio Manganelli,il termine con cui mi rivolgo a lei, gentile, non è casuale, è come vorrei che fosse la Polizia di Stato: gentile verso il popolo italiano che deve proteggere.
Vede, ho una strana sensazione, che la Polizia di Stato stia assumendo agli occhi dell’opinione pubblica un ruolo che, sono sicuro, non vuole avere e non deve avere.
Quello di protettrice degli interessi dei partiti, delle loro malefatte, dei loro numerosi pregiudicati e prescritti.
Questa sensazione la leggo negli occhi delle ragazzine prese a manganellate a Bologna durante la manifestazione di dissenso nei confronti di Giuliano Ferrara.
La loro unica colpa è stata di avere contestato con un lancio di pomodori un signore che vuole cancellare un referendum e che dal suo comodo studio televisivo sponsorizza ogni guerra, purché americana.
Quando è possibile per i nostri ragazzi dissentire, anche urlando, se non in piazza?
L’informazione che ricevono ogni giorno dai giornali e dalle televisioni è pilotata, strumento dei gruppi di potere per mantenere il potere.
Questo i giovani lo sanno.
Per loro però ci sono, troppo spesso, le cariche, i pestaggi.
E, invece, per i politici e i loro giornalisti stipendiati, la protezione dei suoi uomini, la scorta e le macchine blu.
In Piazza Maggiore c’erano famiglie con bambini piccoli, non pericolosi terroristi.Questa sensazione l’ho letta negli occhi dei vecchi picchiati dalla Polizia a Savignano Irpino.
Pensionati straniti, confusi, increduli, di certo mai colpiti prima da ragazzi in divisa.
Quei vecchi protestavano per la distruzione della loro terra, che è anche la sua, dottor Manganelli.
Non capivano perché Bassolino, corresponsabile dello scempio, fosse ancora Governatore della Campania, come del resto non lo capisce, né lo accetta, nessun italiano.
Non capivano le botte, le manganellate, il sangue.
Questa sensazione l’ho vista negli occhi, quando li ho incontrati, del padre e della madre di Federico Aldrovandi, un ragazzino picchiato a morte da una pattuglia stradale.
L’ho sentita nelle dichiarazioni delle persone torturate a Bolzaneto e nella “macelleria messicana” della scuola Diaz.
Lei potrà obiettare che si tratta di episodi, di poche mele marce e, con tutta probabilità, ha ragione.
Nel calendario dei Santi Laici, l’elenco dei caduti per un’Italia onesta che pubblico ogni anno sul blog, la Polizia di Stato è al primo posto.
Centinaia di poliziotti si sono fatti uccidere per affermare la giustizia in Italia.
Lo scorso otto settembre ero a Bologna per il V Day.
In piazza Maggiore e nelle vie laterali c’erano 150.000 persone.
Nessun casco, nessuno scudo, nessun uomo in divisa di fronte al palco.
Nessun incidente né prima, né dopo, né durante una manifestazione durata dieci ore.
C’era però molta rabbia nei confronti di una classe politica senza pudore, verso i condannati in via definitiva che siedono in Parlamento.
Gli stessi che i suoi uomini in passato hanno arrestato.
E verso i prescritti che, grazie alle leggi ad personam, i suoi uomini, purtroppo, non hanno potuto arrestare.
In gran parte i medesimi, condannati e prescritti, che dopo le elezioni saranno ancora senatori e deputati.
Lei lo sa, si sono già auto eletti grazie all’eliminazione del voto di preferenza.
Per merito
della cancellazione di una legge elettorale votata dalla maggioranza degli
italiani.
Gli elettori, se potessero scegliere, non li voterebbero mai.
La politica non può trasformarsi in un problema di ordine pubblico.
La Polizia di Stato non deve diventare il braccio armato di chi ha distrutto il Paese per evitare il confronto con i cittadini.
Non se lo merita la Polizia e neppure gli italiani.
Spero in una sua risposta che pubblicherò sul blog.
I miei saluti.”
Beppe Grillo
giovedì, aprile 03, 2008
Convocazione Ufficiale

Venerdì 23 Maggio - Domenica 25 Maggio
- Lello Mascetti
- Bedo
- Nino
- Cioni (80% Frittole)
- Ansa (20% Frittole)
- Tappa
- Zicchio
- Mysterious
- Er Bomba
- Tomez
- Angelidos
- Boc
Si attende OBBLIGATORIA adesione de "Les Omar", di Tappa Jr e di Marino.
Tutto il nostro disappunto va a Caleffi (R.I.P.) e a Zanna.....BUUUUUUUUUUUUU!!!!!!!!
martedì, aprile 01, 2008
CHI VOTA VUOLE CHE QUESTO SCHIFO CONTINUI
Ma perchè nessuno ne parla di ste cose?????
Ma perchè le televisioni,i telegiornali non dicono niente....?????
BASTAAAAA!!!!!
ANDATECI VOI A VOTARE QUESTE
MERDE!!!!BASTA PRESE PER IL
CULO!!!!LA GUERRA CIVILE CI VUOLE IN QUESTO PAESE
DI CAMORRISTI