venerdì, giugno 27, 2008

I consigli del vecchio Pork Chop Express

Qui è Jack Burton, del pork-chop express, che parla a chiunque sia in ascolto. Come dicevo sempre alla mia ultima moglie, io mi rifiuto di guidare più veloce di quanto possa vedere, e a parte questo è solo una questione di riflessi.
I consigli del vecchio Pork-Chop Express sono preziosi, specialmente nelle serate buie e tempestose, quando qualche maniaco alto due metri e mezzo con l'occhio sanguigno vi artiglia il collo e vi pianta l'unica testa che avete contro la parete di un bar chiedendovi se avete pagato il conto...
Voi fissate a vostra volta il primitivo negli occhi e ricordatevi quello che il vecchio Jack dice sempre in casi come questi.
Domanda: "Jack hai pagato il conto?".
"Si ti ho spedito l'assegno per posta".
Ragazzi con questo non voglio dire che sono un uomo di mondo e che la vita per me non ha più segreti, anzi, sono convinto che il nostro pianeta ci riservi ancora molte sorprese e che bisogna essere dei deficienti per credere che in questo universo siamo soli.

I consigli del vecchio Pork Chop Express sono preziosi, specialmente nelle serate buie e tempestose, quando i fulmini lampeggiano, i tuoni rimbombano e la pioggia viene giu' in goccie pesanti come piombo.
Basta che vi ricordiate cosa fa il vecchio Jack Burton, quando dal cielo arrivano frecce sotto forma di pioggia e i tuoni fanno tremare i pilastri del cielo.
Sì, il vecchio Jack Burton guarda il ciclone scatenato proprio nell'occhio e dice:
"Mena il tuo colpo più duro, amico.
Non mi fai paura"



SBG

Goldoridis


martedì, giugno 24, 2008

l'oggetto della discordia....


la bicicletta....

.......my bike.....



giovedì, giugno 19, 2008

mercoledì, giugno 18, 2008

Sembra Impossibile tutto ciò....







Incredibile....ma neanche in Colombia fan sta' roba....

E il Silvio chiama la tv: «Compro quei coltelli»



«Pronto? Sono Silvio Berlusconi e vorrei comprare i coltelli». Scrive Mario Prignano sul settimanale «A», in edicola da oggi: «Quando al centralino della televisione hanno sentito qualcuno che diceva di essere il presidente del Consiglio e voleva acquistare dei coltelli, hanno pensato a uno scherzo. Fino a quando il compratore non ha comunicato il numero della carta di credito e l'indirizzo di Arcore al quale far recapitare la merce». Allora ci hanno creduto. E in effetti, l'illustre compratore, il premier, non è nuovo ad acquisti di prodotti visti nelle televendite, programmi che proprio lui, con la tv commerciale, ha contribuito a lanciare e che sulle reti Mediaset sono sempre in voga.

PagliacciLand








Francesi.....???? A' La Maison!!!


Vita da Goldo....

Aghiasciantè....

martedì, giugno 17, 2008

lunedì, giugno 16, 2008

Ci pensa lui.................

Nord e Sud
Silvio Berlusconi torna per la terza volta a Napoli e incontra il cardinale della città, Crescenzio Sepe.
Tra loro il seguente scambio di battute, sempre in riferimento alla drammatica situazione dei rifiuti.
Berlusconi (in milanese): " Il mio è un laurà de la madona".
Sepe (in napoletano): "'A maronna v'accumpagne".
Speriamo che dal paradiso Maria e tutti i Santi questa volta si decidano a guardar giù su Gomorra. L'intervento soprannaturale si configura sempre più come l'unica soluzione percorribile





Avete rotto con queste canne....con quest' Hascish!!!

...a quarant'anni si sprofonda nel ridicolo!!!

giovedì, giugno 12, 2008

martedì, giugno 10, 2008

La superficie delle cose

La superficie delle cose. 
Le notizie ci invadono, ci sporcano tutti i giorni. 
E’ solo superficie
I nomi dei santi presi a prestito dal calendario. San Raffaele, Santa Rita. Per rubare i contributi alla Regione Lombardia. Polmoni asportati, cardiopatici operati di tumori inesistenti. Hanno superato Dario Argento e Sthephen King. Una sceneggiatura degna del dottor Mengele. Ma è solo superficie. La magistratura imbavagliata, la conclusione del Piano di Rinascita Nazionale di Licio Gelli. Le intercettazioni della magistratura proibite in nome della privacy di Anna Falchi e degli interessi dell’intera classe politica, con l’unica eccezione di Kriptonite Di Pietro. Tutti i delinquenti fuori per salvarne uno solo. Morfeo Napolitano benedice le larghe intese per mettere il bavaglio alla Giustizia. Un presidente di garanzia dei partiti, non dei cittadini. Ma anche lui, come Alfano, Violante e Mancino è solo superficie. Il flusso dei fondi europei. Miliardi di euro provenienti dalle tasse degli italiani destinati, con una firma, senza controlli, da funzionari ammaestrati di Bruxelles a Campania, Calabria, Sicilia. Alla criminalità organizzata e a amministrazioni pubbliche corrotte. Finanziate attraverso un giro conto Roma/Bruxelles/Mezzogiorno. L’origine del voto di scambio. Luigi De Magistris, che indaga, è prima esautorato e poi riabilitato, ma senza più inchieste, nel silenzio dei media. E’ sempre e solo superficie.
Sotto la superficie c’è l’italiano. Che tira a campare. Che non legge, non si informa, ed è, per dirlo con una bella parola, un ignorante. Sotto la superficie c’è sempre un veneto, un siciliano, un valdostano, non un cittadino italiano. La solidarietà si ferma alla porta della regione, del comune, del condominio. Sotto ilfallimento dell’Italia, il suo fallimento economico, ma soprattutto morale e etico c’è l’italiano. Una volta era solo l’italiano medio, ora è anche il medio alto e il medio basso, il medio sinistro e il medio destro.
Ogni giorno ci sono nuovi sintomi, nuovi delinquenti, nuove leggi vergogna. Non siete stanchi di rincorrerli?
Fermatevi, guardatevi allo specchio e dichiaratevi colpevoli.

Villa Maffei

Sintesi Italia - Olanda


Tigellata

Frittole Meteo


Strano fenomeno atmosferico verificatosi nella serata di ieri nella famosa località di villeggiatura di Frittole nei pressi di Villa Cesi.
La pioggia è caduta copiosa per circa 90 minuti.


lunedì, giugno 09, 2008

Una sconfitta di tutta la città

SVEGLIA MODENESI DEL CAZZO!!!!


Lunedì 26 maggio il Consiglio comunale di Modena ha approvato il piano particolareggiato relativo all'Autodromo di Marzaglia.
La decisione del Consiglio comunale è un atto grave che ipoteca il futuro dell'ambiente a Modena e riconferma un modello di sviluppo sbagliato e criminale.
Questo progetto è stato imposto da Sitta prima all'interno dei Ds, poi a tutta la città con l'appoggio dell'Ascom e delle lobby motoristiche, che saranno le uniche a trarne vantaggio.
Sitta, collante tra la politica e le lobby delle costruzioni e della ghiaia ha dichiarato guerra a tutta quella parte della città che vuole salvaguardare l' ambiente e cambiarne il modello di sviluppo.
Al Consiglio comunale, a cui ricordiamo che non rappresenta tutti i cittadini e, per ammissione dei suoi rappresentanti sappiamo quanto sia lontano da loro, non riconosciamo la legittimità di approvare un progetto che così tanto andrà a mettere a rischio il futuro di tutti.
Un progetto ingiusto dove addirittura la valutazione d'impatto ambientale contiene 43 prescrizioni è stato evidentemente imposto con arroganza emalafede e distruggerà una importante rete di relazioni sociali ed ecologiche.
La lotta contro l'autodromo, la Tumor valley e tutte le devastazioni ambientali continua e continuerà.
Siamo amareggiati perché ancora una volta perde la natura e le cose non vengono chiamate col loro vero nome, non c’è il coraggio: il Centro di guida sicura dovrebbe sembrare qualcosa di educativo, in realtà non educa proprio a nulla!
E’ una colossale operazione commerciale.
Quindi non solo pista prove ma anche un albergo, 16 negozi, ristorante, bar, concessionaria auto e museo dell’automobile.
L’area in cui sarà realizzato l'autodromo è attualmente costituita da campi coltivati a foraggio e grano: inutile dire che queste coltivazioni verranno irrimediabilmente distrutte poichè il progetto dell' autodromo contempla l'abbassamento dell'area di circa 5 metri (con lo scopo di ricavarne ghiaia…)
Nelle aree circostanti si trovano due piccoli boschi che pare non vengano abbattuti; tuttavia le varie specie faunistiche che vivono in quei luoghi non potranno comunque continuare li la loro esistenza causa l'inquinamento sia dell'aria che acustico.
E' inoltre da dimostrare che le escavazioni per la costruzione delle infrastrutture in progetto non vadano ad intaccare le falde acquifere dalle quali attingono i pozzi dell' intero acquedotto modenese.
L’immobile principale previsto in progetto è parzialmente edificato all’interno dell’area di protezione allargata prevista dal PSC a tutela del pozzo acquifero C4 classificato come “vulnerabile” per il quale il PSC ammette il solo ampliamento e adeguamento di edifici esistenti.
Ciò significa che non dovrebbe essere consentita la realizzazione di nuove costruzioni.
Occorre inoltre considerare che “a qualche centinaio di metri a nord sono presenti pozzi ad uso idropotabile utilizzati per l’alimentazione del sistema acquedottistico di Modena” in una “zona particolarmente sensibile dal punto di vista idrico-ambientale” e che (come ammesso) “l’ attività del Centro tende ad aumentare il rischio di contaminazione delle falde”.
Esistono già 4 autodromi di grosse dimensioni e altri più piccoli senza considerare le varie piste minori solo in Emilia-Romagna, non era proprio possibile adattarne uno alle caratteristiche del progetto?
La necessità di corsi di guida sicura poichè "...i giovani escono dalla scuola guida e non sanno guidare..." nasce solo ora?
E la scuola guida a cosa serve?
Queste sembrano piuttosto manifestazioni che invece inneggiano ed esaltano alla velocità.
L' autodromo non verrà costruito per soddifare la voglia di motori e velocità dei modenesi ma per guadagnare parecchio denaro: dalle escavazioni agli interessi delle case automobilistiche locali. L’amarezza nasce perché questo è uno dei tanti "simboli" dello sviluppo insostenibile uomo-natura.
"Modena terra di motori" è il manifesto di un pianeta sempre più invivibile e del prevalere degli interessi economici di pochi sulla salute e sulla necessità di tanti di vivere in un ambiente sano.

Lettura Consigliata : Un Altro Giro di Giostra




"L'India ti fa sentire semplicemente umano, naturalmente mortale;
Ti fa capire che sei una delle tante comparse in un grande,
assurdo spettacolo di cui solo noi occidentali
pensiamo di essere i registi"

venerdì, giugno 06, 2008

People from inside....

Nel 2008 la Fame si decide a tavolino


Delude il vertice Fao. Sui biofuel decisioni rimandate


Un'occasione persa per riorganizzare gli aiuti



Vertici inutili e le vere crisi globali






Gli 852 milioni di affamati del mondo non si devono preoccupare: non saranno lasciati soli. Nonostante un vertice Fao, tre giorni di dibattito, d'impegni e di appelli dei più e dei meno potenti della Terra, qualche altro milione di esseri umani si unirà a loro e alla loro fame.
Era inteso che il vertice dovesse trovare i modi per diminuire, non moltiplicare gli affamati. Ma l'inesistenza di un serio accordo finale è la garanzia che al prossimo vertice, l'emergenza sarà ancora più drammatica. Il comunicato finale letto da Jacques Diouf, direttore della Fao, circa tre ore dopo l'ora annunciata, è un esempio di come anche la creazione del nulla sia un'opera dell'intelligenza umana e della sua pazienza diplomatica. Ma quel documento che dichiara di «eliminare la fame e assicurare cibo per tutti», senza dire come, è soprattutto una tragedia.
Il segno di un fallimento superiore ad aspettative che non erano mai state alte, lo ha dato Ed Schafer, segretario americano all'Agricoltura: «Meglio nessun accordo che un cattivo accordo». Erano passate le 16.30 e da sette ore 550 delegati di 183 Paesi e organizzazioni internazionali litigavano e limavano le quattro cartelle del documento finale. Quella bozza già era un compromesso preliminare raggiunto la notte prima, dopo settimane e giorni di mediazione degli sherpa.
Le premesse di una piccola rivoluzione in fondo c'erano: non si era mai visto tanto impegno nel finanziare (promettere di finanziare) la lotta all'emergenza alimentare. Ancora ieri Silvio Berlusconi è tornato sul tema promettendo che nel 2008 il contributo italiano passerà da 60 a 190 milioni di dollari. E la Banca africana di sviluppo ha annunciato un altro miliardo di dollari per quel continente. È difficile dire se questo vertice sarà ricordato come un successo per aver raccolto tanto denaro - 8 miliardi di dollari, ha detto Diouf; o come un devastante fallimento per non aver creato le condizioni per spenderlo. Lo stesso ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha bocciato la dichiarazione conclusiva come «deludente», aggiungendo di non aver «sentito la coesione unanime che sarebbe stata necessaria».
Perché il documento finale non è un manuale d'uso. Nella parte dedicata al biocarburante è piuttosto un manuale Cencelli, fatto per non scontentare nessuno. Il biofuel è «una sfida e un'opportunità»: dunque servono «studi approfonditi» sulla sostenibilità della produzione e dell'uso. Nessuno, non i produttori di sorgo del Kansas arricchiti dall'etanolo né un nemico di quella fonte energetica come gli sceicchi petrolieri del Golfo, potrebbe obiettare su un rinvio così generico: a quando gli studi finiranno.
Ma già dall'altra notte non era il biofuel la causa del fallimento. Tema troppo nuovo e controverso perché ricchi e poveri potessero trovare una seria mediazione. Lo scontro vero è stato altrove: sulla sovranità commerciale di ogni Paese. Tariffe doganali, protezionismo, export e import a seconda dei punti di vista, del genere commerciale e del momento. A sera il documento finale del vertice continuava a non uscire dalla sala dove lo si discuteva, perché l'Argentina non voleva riferimenti all'«uso di misure restrittive che potrebbero aumentare la volatilità dei prezzi». La Ue ha tentato una mediazione. Poi si è opposta all'Argentina, con Usa, Medio Oriente, Africa e Oceania. Gli argentini pensavano alle loro granaglie su cui grava una tassa sull'export. I boliviani volevano un passaggio dedicato al «multilateralismo e ai diritti umani». I cubani insistevano perché il blocco statunitense all'isola venisse equiparato alla peggiore forma di barriera doganale. Il G-77, il gruppo dei Paesi in via di sviluppo, si opponeva al punto in cui si diceva: «I membri del Wto riaffermano la volontà di una rapida conclusione dell'agenda di Doha». Volevano impedire che gli Usa riportassero tutto al Wto, dove probabilmente si sentono più a loro agio.
Ognuno ha interessi e aspirazioni, legittime se viste dal punto di vista nazionale ed elettorale. Ma non era questo lo spirito e l'obiettivo del vertice di Roma. Poiché la causa della fame sono le distorsioni del commercio mondiale, la Fao non era il luogo in cui trovare una soluzione. Forse il Wto, probabilmente il G-8. «C'è stata una crescita brutale dei prezzi e ci è stato detto di venire qui», constatava il presidente senegalese Abdoulaye Wade, uscendo con passo dinoccolato dal palazzo bianco della Fao: «Aspettavo una risposta sulle cose da fare ma proprio non c'è stata. Sono deluso».

mercoledì, giugno 04, 2008

martedì, giugno 03, 2008

SBATTI L'ANGELINO IN PRIMA PAGINA!!!!


Povero il nostro Angelino.....
Già mi immagino la scena...lui tranquillo in frack con il suo bastone che si gusta il suo "stinger" rigorosamente analcolico al lato della pista da ballo....quando viene infastidito da questi energumeni in cerca di rogne....
Ed Angelo che su tutte le furie si lascia scappare un "Fatti gli affari tuoi"!!!
IO VOGLIO RICORDARMELO COSI'