
lunedì, novembre 27, 2006
giovedì, novembre 23, 2006
Un bandito gentiluomo : Luciano Lutring

La vita di Lutring inizia a Trieste nel 1937, dove nasce da padre ungherese e madre italiana .
Dopo la fase iniziale delle rapine di gruppo, Lutring decide di mettersi in proprio.
L'ars rapinandi si perfeziona sempre più e, uno dopo l'altro, Luciano mette a segno tutta una serie di rapine, facendo affidamento solo su se stesso: "Le mie rapine le ho fatte sempre da solo.
E proprio le donne sono state la croce e la delizia di Lutring: "Mai come nel mio caso vale la frase di Maigret 'cercate la donna e trovate un brigante'.
Una donna, in particolare, ha segnato la sua vita in quegli anni. Si tratta di Elsa Candida Pasini, in arte Yvonne, valtellinese ed indossatrice. Luciano si innamora perdutamente di lei, la presenta alla famiglia ma i suoi genitori non la accettano.
La sua fama diventa sempre più grande.
Braccato dalla polizia, Lutring decide di recarsi di in Francia.
Il 2 settembre del 1965, la lunga fuga di Lutring ha fine.
In carcere a Parigi, Lutring comincia a scrivere e a dipingere: "All'inizio dipingevo con lo zafferano, col dentifricio, col mercuro cromo.
Nel 1971 arriva la grazia da parte di Georges Pompidou.
In Italia, Lutring continua a scrivere e a dipingere.
Attualmente, l'ex brigante, separatosi dalla moglie, vive con le due gemelle di cui ha ottenuto, dal Tribunale di Verbania, la custodia.
Video delle IENE
Stati Mafiosi d'Italia

Campania, Calabria e Sicilia hanno già avviato e concluso la loro secessione. La Puglia è in lista di attesa. Sono ormai governate da movimenti secessionisti con il consenso di parte della popolazione. Hanno decine di migliaia di uomini armati. Trattano, tanto per dire, la vendita di armi con l’ETA dei Paesi Baschi e con altri movimenti internazionali. Importano ed esportano merci per miliardi di euro. Comprano quote di banche e assicurazioni in tutto il mondo. Costruiscono grattacieli e città. Gestiscono i politici come dei taxi. Si fanno portare e poi pagano la corsa. Qualche volta fanno fuori anche il tassista. Controllano tutto. Territorio, economia, politica. Con discrezione e, quando serve, con le maniere forti.Se una volta ci si chiedeva quanti ministri e deputati erano in quota alla cosiddetta criminalità organizzata, oggi questa domanda non ha più senso. Non è più criminalità, ma una forma diversa di Stato. Può non piacere, ma è così. E non ha più bisogno di farsi rappresentare da nessuno.La Lega parlava e comiziava e al Sud facevano i fatti. Bossi deve cambiare strategia. Istituire la 'ndragheta della Madunina. La Sacra Corona delle valli bergamasche. La Camorra di San Marco. Cosa Nostra Piemunteisa. Senza referendum. Senza dare troppo nell’occhio. Si faccia dare qualche consiglio in una delle cene di Arcore. In quattro-cinque anni anche il Nord sarà criminalizzato e libero.Un Governo centrale di coordinamento sarà comunque necessario per evitare conflitti di interessi sanguinosi. Una Cupola Parlamentare degli Stati Mafiosi d’Italia. Dei ministeri ne terrei uno solo, quello della Giustizia insieme al suo attuale inquilino. Un ministero di garanzia.
mercoledì, novembre 22, 2006
anche quest'anno...

Anche quest'anno, puntuale come le tasse, le pagelle, l'influenza, il cancro, l'aumento
delle tasse, dell'assicurazione, dei biglietti del treno, dell'acqua, arriva il fottuto Natale.
Pochi eventi sono in grado di generare cotanta disperazione: l'ennesimo servizio su quel
tossico del papa che farfuglia qualcosa sule altrui sfighe, i deliri da Gerovital del
presidente di turno il primo di gennaio,i matrimoni degli amici, la morte del cane.
MA IL NATALE (fottutissimo) ne accorpa una vera e propria caterva:
- nevrotiche corse al dono tanto inutile quanto ipocrita
- torcimento di budella da viaggio montagnino/nevoso fantozziano
- liti familiari sulla logistica di pranzi e cene celebrative
- calata di parenti insopportabili e odiosi
- invasione di cibi e pietanze tossiche e falsificate dall'Asia
- desertificazione del proprio habitat urbano
- epidemia di saluti falsissimi e forzosi tra vicini sconosciuti e colleghi
- depressione da solitudine intelligente
- carenza di droghe (il pusher è a Cortina a spacciare)
- abulia, disperazione, sfiducia nell'intelleto umano, fatalismo, diarrea.
E TU, UOMO CHE TI VORRESTI LIBERO E FELICE, CHE CAZZO FAI PER LIBERARTENE?
CERTO, SCATENARE IL BOTOLO SUL MAIALE IN BIANCOROSSO PIACEREBBE...
Oltre all'ormai consueto concertino di Natale (quest'anno Woptime, Klasse kriminale, No Info), che già
dovrebbe risollevarvi dal pensiero dell'ennesima serata pseudofestaiola a guardare le solite porcate in tv,
dalla frenetica ricerca di un video nel negozio straripante di disperati,
o dalla adolescenziale nottata tira-a-campare cogli amici a base di liquori scadenti e fumo finto,
abbiamo voluto offrirvi qualche altra opportunità:
intanto un pomeriggio radiofonico a radio Black Out aperto ai vs consigli e grida disperate
in cui cercheremo vicendevolmente argomenti idee e volgarità assortite con cui
combattere il flagello natalizio,
quindi questa paginetta cui potrete contribuire con immagini e scritti vostri e alturi,
di sano ateismo e di dubbia moralità,
che senz'altro contribuirà allo scorrere del tempo.
martedì, novembre 21, 2006
AVVISO
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NON verrà tutelata la PRIVACY di NESSUNO
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- Parenti
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Pertanto non verranno prese in considerazione lamentele, denunce,richieste di risarcimenti e reclami da parte delle persone,animali e cose citate in immagini e filmati.
Il Blog
mercoledì, novembre 15, 2006
martedì, novembre 14, 2006
lunedì, novembre 13, 2006
sabato, novembre 11, 2006
lunedì, novembre 06, 2006
Al bar dello sport
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DAL BLOG DI BEPPE GRILLO
Australia
In Italia, se togliamo le seguenti categorie:
venerdì, novembre 03, 2006
giovedì, novembre 02, 2006
Il Ranzani-navigatore
mercoledì, novembre 01, 2006
SOCCCCMELL....
Testo e musica di Andrea Mingardi
Andrea Mingardi
Ai é quèlc d'ón ch'ai piès dir "accippicchia".
Quèlc d'ón èter "perbacco, ohibò".
Zérti vólt as sent dir "porcogiuda,
"putana l'éva", "ch'at gnéss un azidànt".
Ma la pió gióssta par la matéina e in ze nait,
la capessen in Bolivia ed in Kuvait.
Perdindirindina?... No, no! Accidentaccio?... Moché!
Poffarbacco?... Mo nianc! Capperi?... Eh... no!
Quand l'é fradd... socc'mel! Quand l'é chèld... socc'mel!
Et vésst che gnòca... socc'mel! It han guzè la màchina... socc'mel!
A Ferrara i dìsen "maiàl". A Cesena "òstcia pataca".
A Parma Piacenza "fistci, cò dit ve?".
A Reggio e Modena "che lavór, ziocanta".
Al fat l'é che l'òmen l'ha bisaggn ed sfughères, piutòst che t'gnir dàntr, l'é mei scancherèr.
Corbezzoli? No, no! Urka? Mo nianc! Caspiterina? Eh... no! Cribbio? Mo sé!
Quand t'i stóff... socc'mel! Et ròmp i marón... socc'mel!
Quand t'è sann... socc'mel! E i fan dal casén... socc'mel basta!
Gig' l'ha vént... socc'mel quanto? Quéng' milièrd al lotto... socc'mel busan!
Ioffa l'é mórt...eh puvrén! A iè gnó un scarabacén... socc'mel, ec pugnatta!
Un dé, Guglielmo Marconi ed Bulaggna l'éra in vatta a la sô culéina
e dmandé a sô fióla Elettra: "Senti gnente? No? L'é n'arvéina!".
Pò al'impruvìs il genio fè un sbrai, partè un "Socc'mel, funziona al zavai!".
Mortacci, belìn?... No,no! Bìschero, pirla?... Mo nianc!
Mannaggia, va in mona?... Mo se! Ostrega minchia?... Mochè!
Quand l'é fradd... socc'mel! Quand l'é chèld... sempre socc'mel!
Come passa il tempo... non ci son più le mezze canzoni!
Guarda che tramonto... socc'mel che bel tramonto!
T'i tròp bèla... socc'mel stì béla!
Un gol ch'l'é un spetàquel... socc'mel che gnòc!
San qué in mèz al tràfic... du maron, socc'mel!
Im han inculè la màchina... eh, ban bàn!
Va mo là, va mo là, va mo là, va mo là, va mo là!
Quand l'é fradd... socc'mel!
Quand l'é chèld... socc'mel!
T'i tròp bèla... t'i belessma, t'al dèg mè!
Come passa il tempo... sembrava ieri...
Diobono è già il 2000... socc'mel!