sabato, ottobre 06, 2007

LA CATTIVERIA....





CATTIVERIA: condizione appartenente alla sfera emotivo-sentimentale di un individuo,e contestuale ad una qualche forma di relazione: tra individui, tra individuo e gruppo, tra gruppi, tra individuo ed organizzazioni, etc. Emotiva in quanto può essere un'emozione, quindi qualcosa di "fasico", anche reattivo. Sentimentale perché può avere una stabilità, essere cioè una caratteristica della personalità. "Cattiveria" è comunque un sentire ma pure, contemporaneamente, un modo di interpretare il dato di realtà, un filtro attraverso il quale si valutano le situazioni (interne ed esterne alla persona) ed un modo di reagire e/o adattarsi alla realtà. La cattiveria si può esprimere a livello comportamentale e/o di pensiero, ma implica sempre un danneggiamento, un ferire del tutto gratuiti, che provocano di per sé nell'attore un'emozione e/o sentimento piacevole, gratificante, che rappresenta la causa e/o agisce come rinforzo per l'accettazione (e la ripetizione) della cattiveria stessa (che diventa, per l'appunto, egosintonica). Della propria cattiveria si può essere più o meno consapevoli, laddove, soprattutto, si cerchi di mantenere un'immagine moralmente integra ai propri occhi. Per quelli degli altri non si ha bisogno di giocare a nascondino con sé stessi. Accusare l'altro di cattiveria aiuta molto a livello sociale. È cattiveria al quadrato. Non è una delle emozioni di base (paura, rabbia, gioia, tristezza, interesse...) ma è una seria ingenuità non considerarla come parte degli individui e della vita. Il suo riconoscimento negli altri può rendere molto tristi.



ALTRE FOTO SARANNO AGGIUNTE.

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