lunedì, marzo 10, 2008

BHAGWAN, il dio che fallì

Bhagwan Shree Rajneesh "OSHO"



Lunedì 26 ottobre 1985, Bhagwan Shree Rajneesh, comunemente noto come il «guru del sesso»o il «guru in Rolls Royce» o in occidente come "OSHO" fu arrestato a Charlotte, nella Carolina del Nord, mentre cercava di lasciare l’America.
Meno di otto ore più tardi, Ma Anand Sheela, ex presidente della Rajneesh Organisation, venne arrestata nella Germania meridionale sotto l’imputazione di diverse accuse, compreso il tentato omicidio e la cospirazione a scopo di omicidio.
Bhagwan venne imprigionato e, il 15 novembre, a Portland nell’Oregon, fu condannato a dieci anni con la condizionale, a una multa di 400.000 dollari, e gli fu ordinato di lasciare immediatamente il paese, in quanto riconosciuto colpevole di aver infranto le leggi dell’immigrazione e di avere celebrato matrimoni non validi.
Quest’uomo di Dio, che giunse all’aeroporto John Fitzgerald Kennedy nel 1980 col messaggio «Io sono il messia che l’America stava aspettando», fu imputato di trentacinque diversi delitti federali, compreso quello di menzogna a pubblico ufficiale.
Sheela, la donna indiana sorta a una posizione di immenso potere all’interno dell’organizzazione, è attualmente in attesa di processo negli Stati Uniti sotto l’accusa di tentato omicidio.
Questi sviluppi sensazionali furono il culmine di un’indagine di quattro anni da parte delle autorità statunitensi a proposito delle attività di un movimento che aveva attratto diffusa attenzione e notorietà fin dalla metà degli Anni Settanta.
Le storie riferite dai giornali erano abbastanza straordinarie.
Dall’epoca in cui i primi occidentali avevano cominciato ad affollare l’originario quartier generale di Bhagwan in India, erano stati pubblicati rapporti di attività sessuali sfrenate, prostituzione, droga, frode di immigrazione, evasione tributaria, gruppi di meditazione in stato di nudità, e ammasso deliberato di una ricchezza incredibile.
Finora, vi sono state cinque biografie «ufficiali» di OSHO, e diversi giornalisti hanno scritto il proprio resoconto di quanto accadeva all’interno dell’ashram.
Ma non vi è ancora stata una valutazione oggettiva del movimento da parte di qualcuno che fu membro della cerchia più vicina a Bhagwan.
Nessuno sceneggiatore di Dynasty o Dallas avrebbe potuto immaginare qualcosa di paragonabile agli intrighi, ai comportamenti subdoli, alle lotte di potere e alle macchinazioni che sono accaduti.
Come membro della privilegiata «cerchia intima» di Bhagwan per più di otto anni, e come sua guardia del corpo personale, sono stato testimone di eventi e di attività ben lontani da quelli normalmente associati a un movimento religioso.
I discepoli di OSHO certamente non seguivano i tradizionali voti religiosi di povertà, castità e comportamento decoroso.
Tutto il contrario....
OSHO divenne noto come il «guru della vagina» e pubblicamente sostenne il più libero dei liberi amori come un passo importante sulla via verso l’illuminazione; la maggior parte dei suoi seguaci fu anche troppo disposta a dare espressione fisica ai suoi insegnamenti sotto questo aspetto e, al centro di Poona, godemmo dell’attività sessuale a sazietà.
Il movimento non era interessato neppure al valore spirituale della povertà: OSHO disse in varie occasioni di odiare e disprezzare la povertà e il suo stile di vita, soprattutto negli ultimi anni, confermò queste parole.
Per molti anni ha indossato orologi tempestati di brillanti e vesti sontuose e ha sempre avuto interesse per le automobili potenti, esclusive e di lusso.
A Poona possedeva una serie di Mercedes e di grandi auto americane, e negli anni in America ammassò più di novanta Rolls Royce.
Egli tentava di razionalizzare tutto ciò affermando che le auto lo aiutavano a «rimanere nel corpo», cioè a restare vivo.
OSHO senza dubbio è vittima di diverse malattie, compreso il diabete, l’asma e molteplici allergie, ma è anche dotato di una natura ipocondriaca e non ha esitato a usare i suoi disturbi a proprio vantaggio.
Io fui uno dei primi occidentali a recarmi in India per incontrare Bhagwan, dopo averne conosciuto gli insegnamenti nel suo primo centro londinese.
Oltre al mio lavoro come guardia del corpo, divenni anche il suo indossatore personale, osteopate, fotografo e autista, e fui incaricato di addestrare le sue guardie.
Sebbene fossi più alto di alcuni centimetri, avevamo esattamente la stessa taglia e tutti i suoi abiti venivano misurati e provati prima su di me.
Quando lo incontrai per la prima volta nel 1973 fui sopraffatto dal carisma, dal potere, dall’autorità e dalla presenza dell’uomo.
A me, come a tanti altri giovani occidentali dell’epoca, sembrava offrire tutto ciò che cercavamo.
Ebbi la potente sensazione di essere giunto a casa, che la mia ricerca era finita.
Mi lasciai crescere i capelli, indossai vesti arancioni e un mala (la collana di 108 grani che significa rinuncia religiosa) e fui preso dagli altri discepoli come esempio vivente dell’insegnamento di OSHO.
Dapprima, nulla sembrava importare fintanto che rimanevamo vicino all’uomo che veneravamo come nostro Maestro.
Per lui avremmo disobbedito a ogni legge e sfidato ogni autorità; pendevamo dalle sue labbra e ci precipitavamo a eseguire i suoi ordini più banali.
Tale era il senso di potere e di autorità che sapeva comunicare che prendavamo come vangelo le sue parole anche quando si contraddiceva completamente, e ciò accadeva spesso.
Nei primissimi tempi, la maggior parte degli occidentali che cercavano OSHO era composta da professionisti di successo, ma egli attrasse anche una certa quantità di falliti e di giovani delusi che tentavano di fuggire da quella che per loro era una società repressiva, autoritaria e materialistica.
L’aspetto ironico è costituito dal fatto che il movimento di OSHO alla fine divenne totalitario, repressivo e materialistico come tutto ciò da cui i suoi seguaci tentavano di fuggire. Sostenendo il libero amore e assecondando le tendenze naturali dei suoi seguaci a sfidare l’autorità, Bhagwan sembrava dare la propria autorizzazione a tutto ciò che più desideravamo ma non osavamo fare a causa di limiti esterni o interni al nostro comportamento.
Nel contempo offriva spiritualità, uno scopo, una meta, una crociata, così che avevamo almeno un significato nell’esistenza.
Seguendolo e aderendo ai suoi insegnamenti eravamo sicuri di poter diventare noi stessi degli Esseri Illuminati.
In seguito, quando il movimento si consolidò, attrasse molti nomi famosi.
Fra i visitatori di Poona vi furono l’attore Terence Stamp, la cantante Diana Ross e l’intervistatore televisivo Alan Whicker.
Tutti furono impressionati da ciò che videro e ebbero l’impressione che OSHO «avesse qualcosa».
Diverse erano le interpretazioni circa la natura di quel «qualcosa».
OSHO e il suo movimento di “Arancioni” hanno fatto notizia fin da quando egli lo fondò a Poona. in India, all’inizio degli anni ‘70.
È questa la sua storia vista dall’ ”interno”. scritta da uno dei più devoti seguaci. membro della sua cerchia più intima e capo della sua guardia privata del corpo. Essa non solo rivela molti fatti sconosciuti riguardo i discepoli di Rajneesh ma anche diversi dei più nascosti segreti dello stesso Bhagwan.
L’Autore, uno dei primi discepoli occidentali, narra nei particolari le sue esperienze. dal momento in cui lasciò una carriera di successo. agli estatici primi giorni a Poona. fino alle più recenti. fredde e materialistiche lotte di potere che dominarono la comune dell’Oregon dove il movimento si trasferì quando Rajneesh fuggì dall’India sotto le pressioni delle autorità del Paese.
Milne riferisce come la comunità dell’Oregon divenne vittima dell’enorme ricchezza da essa stessa accumulata e descrive gli imbrogli, le frodi e le violenze usate contro gli abitanti del luogo. A. poco a poco l’originaria comunità dell’amore e dell’amicizia degenerò in un ministato totalitario dove Bhagwan predicava protetto da guardie armate fino ai denti.
È questo un volume ”vivo”, vero, indispensabile a chiunque voglia comprendere appieno un fenomeno storico e religioso qual è stato il movimento degli “arancioni”. ma che si propone anche come momento di riflessione a quanti hanno creduto o continuano a credere ad un “dio” che "ha fallito".

Potete visitare il sito di Osho, oggi, con incluso un bel tour del Resort.

P.S. Io di libri di Osho ne ho letti e ne ho preso "il buono"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Stai dicendo che osho predicava bene ma ruzzolava male??
Dici che tanta saggezza nelle sue parole possono anche uscire da una persona che mira solo al potere??
Quale è il tuo parere personale su OSHO?
Ciao Alessio

Anonimo ha detto...

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