martedì, febbraio 24, 2009

Soffiare...grazie

“Costruisci un desiderio. Qualcosa di puro e di grande, che sia buono per te ma possa anche rendere felici gli altri. Sii umile ma giusto. Temperalo dalle tue rivalse, dai torti che hai subito, dalle smanie di vendetta. Infondigli il tuo stile. Quand’è ripulito da tutto ciò che è male, chiuditi con il tuo desiderio in una stanza, da solo. Contemplalo, amalo, fallo interamente tuo. Adesso soffiagli sopra e dagli potere.”

Jack Folla




giovedì, febbraio 19, 2009

DITTATURINA..........DEL BEL PAESE...

CONDANNA DI MILLS

Negli anni ' 70 il Corriere della Sera era nelle mani della P2. Angelo Rizzoli, il proprietario, aveva la tessera 532, Tassan Din, il direttore generale, la tessera 534 e Franco Di Bella, direttore del giornale, la tessera 655. Oggi, anno 2009, chi controlla il Corriere della Sera? Chi suggerisce gli editoriali di Panebianco e di Battista? Chi ha ordinato a Mieli di togliere le inchieste giornalistiche di Why Not a Carlo Vulpio senza alcuna ragione apparente? Chi è la P3 che governa il Corriere della Sera? Dov'è la nuova lista di Castiglion Fibocchi?
Ieri, tutti i giornali del mondo hanno riportato la notizia della condanna di Mills. L'avvocato corrotto da mister B. Hanno spiegato che lo psiconano non è stato giudicato per il lodo Alfano. Una legge che si è fatto su misura e che lo rende intoccabile. Hanno argomentato che nessun premier sospettato di corruzione per evitare la condanna in due processi sarebbe ancora al suo posto in un Paese normale, democratico, occidentale. Se non si fosse dimesso lo avrebbero cacciato. Leggetevi El Pais, The Guardian, Le Figaro, The Herald Tribune. La reputazione di un Paese è importante come e più della sua economia e noi l'abbiamo persa. Se gli Stati Uniti hanno avuto il Watergate, l'Italia ha il suo Millsgate. Se Nixon sospettato di corruzione avesse imposto al Congresso una legge per la sua impunità e il corrotto fosse stato condannato, Nixon sarebbe stato cacciato in due minuti.
Li immaginate in quel caso titoli del Wall Street Journal o del New York Times?
Il Corriere della Sera è invece diversamente giornale.
Il Corriere della Sera ha toccato il fondo con la prima pagina di ieri. Meglio della Pravda.
Il titolo principale è: "Veltroni si dimette, il Pd è nel caos". L'editoriale di Panebianco Cuor di Leone è dedicato a: "Il Peso delle Oligarchie". A centro pagina campeggia: "Intercettazioni, Mancino attacca".Seguono in ordine di dimensione: "Maltrattati gli animali delle fiction Rai "(il solo titolo 15 x 2,5 cm), "Benigni, show politico su Berlusconacci e i gay" (9x7,3 cm), "Mori prepara le ronde anti-ronde" (13x3,6 cm), la vignetta di Giannelli (9x6 cm), "Roma: sparano alle gambe a Calvagna, regista del 'Lupo'" (5,7x5,5 cm) e "Il fondatore della tv islamica: 'Ho decapitato mia moglie'" (5,7x5,5 cm).
La notizia su Berlusconi presidente del Consiglio imputato a Milano al processo Mills per il quale il corrotto è stato condannato a 4 anni e mesi ha un riquadro di 3,5x9 cm. Nel titolo non è neppure menzionato Berlusconi: "Mills corrotto. Condannato a 4 anni e mezzo". Persino il colore di richiamo di un pezzo dale dimensioni di un francobollo è studiato per non attirare l'attenzione del lettore: un azzurrino chiaro al posto del blu e del rosso usati per gli altri. Infine, l'articolo è a pagina 21, dopo i gossip e le notizie di cronaca.
Licio Gelli disse: "Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei mass media". Chi controlla il Corriere della Sera e con quali obiettivi? L'elenco della P3 è in via Solferino 28 a Milano o a un altro indirizzo?

Dal blog di Beppe grillo,

Paese del cazzo e non si sveglia!

Ironia.....???

Amo e rispetto l’Argentina e i paesi di lingua spagnola per la loro irruenza emotiva, per una simpatia del sangue, per le miserie politiche ed economiche che hanno attraversato, per i tanghi e i gauchos, per Borges e Julio Cortazar, perché sono a Sud, per la loro allegra guittezza e la loro insondabile profondità. Sì, se la reincarnazione si rivelasse un’opportunità praticabile, dopo morto firmerei per rinascere in Argentina o nella Terra del Fuoco.I trentamila desaparecidos, torturati e uccisi dal regime militare di Videla, sono ormai parte di me, circolano nel mio sangue come le vittime di piazza Fontana o della strage di Ustica, o i milioni di ebrei dell’Olocausto e le vittime dei gulag comunisti. E i dissidenti cinesi che nessuno aiuta per continuare a fare affari con Pechino. In quanto uomo, me ne sento responsabile e la mia memoria li tiene eternamente vivi anche se fa male.Io non tollero come uomo, cittadino e italiano, che qualcuno dileggi, ironizzi, racconti facezie, si approfitti per fare il tacchino, di questi crimini contro l’umanità. Sì, lo confesso: tutti questi orrori mi hanno reso intollerante. Non tollero la pena di morte né l’arroganza di chi si permette di ridere sulle vittime di qualunque dittatura. Ieri, sulla prima pagina del più diffuso quotidiano argentino, c’era questo titolo: “Berlusconi macabro con los desaparecidos”. Il nostro ambasciatore è stato richiamato dal governo argentino per ottenere spiegazioni sul paroliere di Apicella. Nel corso di un comizio in Sardegna (il video è su youtube) il nostro presidente, per irridere chi non s’inginocchia ai suoi piedi, ha mimato i tremendi “voli della morte” dell’Argentina di Videla, quando i dissenzienti venivano gettati nell’oceano dagli aerei militari. Con uno dei suoi gaglioffi sorrisi ha detto: non sono mica uno di quelli che aprivano il portellone degli aerei e dicevano ‘Vedete che bella giornata? Andate a giocare!” e li buttavano giù.Il teatro di Cagliari (Oh Sardegna mia, anche tu!) è stato solcato da un’ondata d’ilarità. Me ne vergogno, come sardo, come spagnolo-argentino, come cittadino italiano e del mondo, soprattutto come uomo.Le mamme della “Plaza de Mayo”, oggi nonne, sono insorte. La presidentessa, Estela Carlotto, ha dichiarato, sconvolta: "Siamo offese , parlare ironicamente dei voli della morte è inconcepibile. La frase di Berlusconi è altamente lesiva per il sentimento dei familiari e di tutti gli argentini". Ester perse i suoi cari nella sistematica eliminazione dei dissidenti da parte del regime. I giornali italiani di oggi dedicano poche righe o ignorano del tutto l’accaduto. Il paroliere di Apicella si dichiara “indignato” perché, ovviamente, è stato frainteso. Fortunatamente c’è il filmato, la Rete.Il fatto che milioni e milioni di italiani votino l’incompetente, non mi trarrà mai in inganno. Un giorno, queste stesse donne, questi stessi uomini, gli si rivolteranno contro come iene. E quel giorno non sarò felice. A me Piazzale Loreto disgusta, così come mi offendono e mi fanno vergognare, globalmente vergognare, le zotiche facezie dell’incompetente. Lo definisco così perché questo signore non è un uomo di Stato. Nulla o quasi condivido con il suo delfino, Gianfranco Fini, presidente della Camera. Ma la sua metamorfosi di questi anni, sia pure velata dalla arguzia politica, ne ha fatto un avversario rispettabile, dotato di qualche coraggiosa autocritica, un uomo politico non per me condivisibile ma competente. Il paroliere di Apicella non lo è. Dovessi essere l’ultimo di cinquanta milioni d’italiani a non ridere delle sue idiozie, a non votarlo e vezzeggiarlo, a non scorticarmi le ginocchia per ammirare il suo potere, i suoi averi, le sue televisioni, (e a non lavorare per questo) continuerò a pensare e a dire, anche con un organetto per strada, che un incompetente convinto di potersi permettere tutto, impoverisce questo Paese del suo bene più prezioso: la cultura, la conoscenza, l’amore per il bello, il giusto, il vero.




mercoledì, febbraio 18, 2009

ah ah cattiveria....èèèèèèèè.......


Dopo mesi di attenta valutazione, di rabbia e delusione, posso affermare con estrema certezza che la cattiveria è una sofisticata forma d’arte.
Insita in ognuno di noi, molto spesso prende il sopravvento trasformandoci completamente.
La cattiveria è intelligenza e furbizia, è frustrazione, insoddisfazione, ma più di ogni altra cosa è infelicità.
Ci si ritrova ad avere a che fare con personaggi da soap opera, prive di scrupoli e pronte a tutto.
Sguardo e mente perennemente attenti e vigili, un intera vita dedita a cercare di distruggere l’altro, calpestando ogni valore, qualsiasi morale…persino la propria dignità.
La cattiveria mi fa paura. Mi fa paura perché ti isola dal mondo, perché ti spinge verso un sentimento d’odio profondo, capace di farti perdere lucidità...non ti fa vedere, non ti fa sentire, non ti fa capire…prima di tutto fa male a noi stessi.
La cattiveria è pericolosa, a volte si tinge di sfumature forti, come l’invidia, capace di manipolare ogni nostro pensiero. Persone che si conoscono a malapena che si insinuano in rapporti consolidati e che si permettono di giudicare te e la tua vita.

Io non sono in grado di combatterla, di tutelarmi, se non con l’indifferenza.
Nella mia profonda ingenuità, nei miei momenti più bui in cui ho provato io stessa un forte desiderio di cattiveria, mi ritrovo profondamente disorientata ed allibita davanti ad un sentimento così negativo.
Inerme, cerco appoggio nelle persone che ho vicino, sperando mi sostengano.
Ma la cattiveria che mi spaventa ancora di più è quella dei buoni, che come diceva qualcuno, è pericolosissima.
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Pubblicato il 28/05/2007 alle 19:34 da stefania

sabato, febbraio 07, 2009

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Se il Cristo visitasse Eluana Englaro io credo che o la resusciterebbe o la lascerebbe andare perché ogni altra opzione è diabolica.
Poi andrebbe dai mercanti di fede in Vaticano e sferrerebbe un gran pugno sui loro banchetti che smerciano un "diritto alla vita" che è una mera istigazione alla tortura. 
E ricorderebbe loro la più dolce e adulta parola del creato: compassione. 
Non credo che il Cristo dei Vangeli si fermerebbe a San Pietro. 
Nelle redazioni, andrebbe, dei giornali integralisti, delle televisioni senza pietà, e nelle ineffabili sedi dei partiti che gridano all'assassinio solo per raggranellare un pugno di voti dai cattolici. 

E farebbe tremare loro i denti con parole di fuoco.


Infine siederebbe, il Cristo che conosco, a un tavolino nell'angolo di un bar di periferia, con il papà di Eluana. 
Berrebbero un bicchiere di vino nel silenzio adulto e immenso in cui navigano i corpi celesti. 
E con incanto stellare gli occhi del Cristo consolerebbero Beppino Englaro, perché a quell'uomo è stato commesso un torto di violenza e vigliaccheria inaudite.
E tacerebbe il Cristo, come gli sciami di stelle che non hanno bisogno di parole per esprimersi, e in questo silenzio palpitante, in una luce di feroce tenerezza, nessuno oserebbe più dire una parola.

Diego Cugia

venerdì, febbraio 06, 2009

Vai col Filtraggio..........

Il Senato ha approvato il filtraggio dei siti con l'emendamento D'Alia, senatore UDC e compagno di banco di Cuffaro. Se, in futuro, un blogger dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Di leggi ingiuste ne sfornano una al giorno. C'è solo l'imbarazzo della scelta. La prima è stata il Lodo Alfano e l'ultima la denuncia da parte dei medici dei clandestini che si fanno curare. La legge D'Alia può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque questo si trovi, anche se all'estero. In pratica schierano i server alle frontiere invece che gli eserciti.
Di fronte a queste leggi l'unica risposta è la disobbedienza civile.
Loro non molleranno mai (ma gli conviene?).Noi neppure.

«Art. 50-bis. Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet
1. Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.
2. Il Ministro dell'interno si avvale, per gli accertamenti finalizzati all'adozione del decreto di cui al comma 1, della polizia postale e delle comunicazioni. Avverso il provvedimento di interruzione è ammesso ricorso all'autorità giudiziaria. Il provvedimento di cui al comma 1 è revocato in ogni momento quando vengano meno i presupposti indicati nel medesimo comma.
3.I fornitori dei servizi di connettività alla rete internet, per l'effetto del decreto di cui al comma 1, devono provvedere ad eseguire l'attività di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000, alla cui irrogazione provvede il Ministro dell'interno con proprio provvedimento.
4. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge il Ministro dell'interno, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con quello della pubblica amministrazione e innovazione,
individua e definisce i requisiti tecnici degli strumenti di filtraggio di cui al comma 1, con le relative soluzioni tecnologiche.
5. Al quarto comma dell'articolo 266 del codice penale, il numero 1) è così sostituito: "col mezzo della stampa, in via telematica sulla rete
internet, o con altro mezzo di propaganda"."

"Caro Beppe,
è da qualche tempo che ad ogni notizia che mi informa dell'ultima iniziativa legislativa del governo, mi ritrovo a chiedermi se sia giusto rispettare leggi ingiuste. Leggi promulgate per difendere i diritti di pochi e ledere le vite di molti.
Di questi tempi, e con questi pensieri per la testa, trovo di grande attualità le parole di Don Milani che a distanza di più di quarant'anni credo meriterebbero di tornare a scuotere le coscienze di tutti. L'obbedienza non è più una virtù. Nel 1965 venne messa in discussione l'uso della forza come sola strategia per tutelare la Patria. Oggi abbiamo bisogno di suscitare nuovi obiettori di coscienza in grado di criticare con giudizio e argomentazioni solide le leggi ingiuste che ci vengono imposte.Filippo
"[...]Non voglio in questa lettera riferirmi al Vangelo. È troppo facile dimostrare che Gesù era contrario alla violenza e che per sé non accettò nemmeno la legittima difesa.
Mi riferirò piuttosto alla Costituzione.
Articolo 11. "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli...".
Articolo 52. "La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino".
Misuriamo con questo metro le guerre cui è stato chiamato il popolo italiano in un secolo di storia. Se vedremo che la storia del nostro esercito è tutta intessuta di offese alle Patrie degli altri dovrete chiarirci se in quei casi i soldati dovevano obbedire o obiettare quel che dettava la loro coscienza. E poi dovrete spiegarci chi difese più la Patria e l'onore della Patria: quelli che obiettarono o quelli che obbedendo resero odiosa la nostra Patria a tutto il mondo civile? Basta coi discorsi altisonanti e generici. Scendete nel pratico. Diteci esattamente cosa avete insegnato ai soldati. L'obbedienza a ogni costo? E se l'ordine era il bombardamento dei civili, un'azione di rappresaglia su un villaggio inerme, l'esecuzione sommaria dei partigiani, l'uso delle armi atomiche, batteriologiche, chimiche, la tortura, l'esecuzione d'ostaggi, i processi sommari per semplici sospetti, le decimazioni (scegliere a sorte qualche soldato della Patria e fucilarlo per incutere terrore negli altri soldati della Patria), una guerra di evidenti aggressioni, l'ordine d'un ufficiale ribelle al popolo sovrano, le repressioni di manifestazioni popolari? [...]" Don Milani

Ps: Chi volesse dare dei suggerimenti al senatore D'Alia per migliorare il suo emendamento può inviargli una mail a: dalia_g@posta.senato.it